Description
"Figura misteriosa, sfuggente, inafferrabile e al tempo stesso affa-scinante, da qualche tempo Ortensio Lando attira l’attenzione degli studiosi con più regolarità che in precedenza – il che non significa che sia diventato un oggetto di studio alla moda. Tra le ragioni più efficaci della rinnovata fortuna landiana vanno annoverati il libro di Paul Grendler Critics of the Italian world, pubblicato nell’or-mai lontano 1966, e i saggi dedicatigli da uno studioso come Conor Fahy, che hanno risvegliato anche in Italia la curiosità attorno al Lando. Tale rinnovato interesse si è concretizzato in una serie di apprezzabili o persino notevoli riproposte delle opere landiane, dalle semplici ristampe anastatiche alle vere e proprie edizioni critiche. Non è mancato neppure il tentativo di far nel contempo un po’ di luce sulla biografia di un personaggio di cui sono oggetto di discussione la stessa identità e, in misura non minore, alcune questioni di fondo relative alle sue opere, firmate tutte con vari pseudonimi. Dopo quella dei filologi e dei biografi, il Lando ha attirato l’attenzione degli storici delle idee in quanto scrittore sovversivo, propagatore di idee erasmiane, frequentatore di ambienti non ortodossi e traduttore dell’ Utopia del Moro, nonché degli storici delle forme letterarie e del Rinascimento “capriccioso” per il carattere ambiguo e provocatorio dei suoi scritti in volgare, ribelli alle convenzioni, facili allo scherno, apparentemente caotici ma, al tempo stesso, profondamente eruditi e ben radicati nella tradizione. Ciononostante, permangono numerosi punti interrogativi e domande inevase, e forse parte delle risposte potrà giungere, oltreché dalle ricerche storiche e archivistiche, da un’approfondita analisi dei testi landiani".
(Ortensio Lando e la versione francese dei suoi Paradossi, P. Salwa)